Aston Martin Valhalla: hypercar estrema ibrida da 950 CV
La Aston Martin Valhalla, nuova hypercar ad alimentazione ibrida della Casa inglese, scopre ufficialmente caratteristiche e look della versione finale, con tutte le specifiche del modello che andrà in produzione.
Decisamente estrema ma allo stesso tempo piena di fascino, la Aston Martin Valhalla mette a frutto la recente esperienza del costruttore britannico in F1, da dove deriva buona parte della tecnologia presente sulla hypercar ibrida plug-in, puntando ad offrire prestazioni elevatissime e pronta per andare a conquistare nuovi record, compresi quelli di velocità sulla pista del Nurburgring.
Basta guardare la sinuosità delle sue forme per comprendere come il design della Aston Martin Valhalla sia il frutto di numerosi test nella galleria del vento. Questa nuova hypercar è stata infatti progettata per esaltare le performance in pista, motivo per cui dietro la Valhalla c’è un accuratissimo e attento lavoro sull’aerodinamica. Del resto i 600 chilogrammi di deportanza a 240 km/h che la incollano all’asfalto testimoniano le capacità di questo bolide, sulla quale ogni singola appendice è stata pensata per consentire alla Valhalla di fendere l’aria al meglio.
L’apporto del know-how in Formula 1 coinvolge non solo l’aerodinamica ma anche elettronica e telaio della vettura, con la Valhalla che può vantare un peso contenuto di appena 1.550 kg grazie all’intera struttura realizzata in fibra di carbonio. La nuova supercar di Aston Martin è dotata di sospensioni push rod e sistema Multimatic Adaptive Spring che regola continuamente la taratura delle molle. Le performance aerodinamiche della Valhalla vengono massimizzate impostando la modalità Track che tra le altre cose abbassa l’assetto dell’auto portandola ancora più vicina a terra. La hypercar monta l’impianto frenante con dischi in carbo-ceramica con tecnologia brake-by-wire, oltre a cerchi da 20 pollici all’anteriore e da 21 pollici al posteriore con pneumatici Michelin.
L’impostazione dell’abitacolo della Valhalla, più spazioso rispetto a quello della Valkyrie, conferma la vocazione alle performance con un look minimale tipo da vetture da corsa. Tuttavia non mancano le dotazioni di un’auto stradale come il climatizzatore bizona, con comandi presenti al centro della plancia dove c’è l’infotainment Aston Martin HMI che include anche la connettività smartphone con Android Auto e Apple CarPlay.
Anche sul fronte delle tecnologie di sicurezza e assistenza alla guida, la Valhalla dispone di un buon equipaggiamento che include la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo, il sistema d’avviso anticollisione, il Blind Spot Monitoring e la telecamera posteriore Surround View con visuale a 360 gradi.
Dal punto di vista meccanico, la Aston Martin Valhalla monta un powertrain ibrido in posizione centrale composta dal motore V8 biturbo benzina 4.0 litri da 750 CV, versione più potente dell’otto cilindri mai prodotta da Aston Martin, e da un’unità elettrica da 204 CV. L’intero sistema propulsivo ibrido sviluppa complessivamente 950 CV di potenza e 1.000 Nm di coppia massima. Ad affiancarle il powertrain c’è un nuovo cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti sviluppato ad hoc per la Valhalla e che sfrutta la “retromarcia elettrica” garantendo così maggiore leggerezza grazie all’assenza di un pesante rapporto meccanico. Se si guida in ibrido la trazione è integrale, mentre in modalità elettrica di marcia la potenza aziona solo l’asse anteriore. Guidando in EV l’hypercar offre 15 km d’autonomia fino ad una velocità massima di 130 km/h.
Le performance della Aston Martin Valhalla raggiungo il massimo livello utilizzando entrambi i motori, con i 950 CV complessivi che permettono alla nuova hypercar di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e di toccare i 330 km/h di velocità di punta. Mentre nelle prossime settimane i piloti del team di F1 Sebastian Vettel, Lance Stroll e Nico Hulkenberg saranno coinvolti nelle fase finale di sviluppo, la Aston Martin Valhalla fissa già l’obiettivo di performance: giro del Nurburgring sotto i 6 minuti e 30 secondi, che le permetterebbe di frantumare l’attuale primato di 6′:38,840” detenuto dalla Porsche 911 GT2 RS.
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