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Audi R8 Coupé V10 GT RWD

A dodici anni lancio della prima R8 GT, Audi Sport alza ulteriormente l’asticella prestazionale con R8 Coupé V10 GT RWD: il propulsore aspirato raggiunge ora 620 cavalli e 565 Nm scaricati sulle ruote posteriori e finemente gestiti dalla nuova modalità Torque Rear con intervento regolabile del controllo di stabilità. Supercar estrema sia a livello estetico che tecnico, la nuova GT sarà prodotta in soli 333 esemplari, tutti già assegnati, di cui solamente due riservati al mercato italiano. I fortunati acquirenti potranno contare su una vettura pronto pista omologata per la circolazione su strada: lo confermano elementi come pacchetto aerodinamico in carbonio, freni carboceramici e interni racing. Per guidarla al limite, però, serve esperienza.

Le “cattive intenzioni” di Audi R8 GT RWD si percepiscono già dal primo sguardo. Gli esterni sono caratterizzati da elementi neri a contrasto, cerchi in lega forgiati da 20 pollici specifici e kit aerodinamico in fibra di carbonio: elementi come splitter, blade laterali anteriori, estrattore e ampio alettone con supporti a collo d’oca, sviluppati in galleria del vento, massimizzano la deportanza. Ciò permette di aumentare l’aderenza, scaricando in maniera ottimale gli elevati valori di coppia e potenza trasmessi all’asse posteriore. Anche gli interni, realizzati in materiali nobili come fibra di carbonio e Alcantara, riflettono il carattere racing esclusivo della supercar tedesca.

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Nessun elemento di troppo o inutile fonte di distrazione: l’obiettivo principale è il tempo sul giro. Lo dimostrano, oltre alle informazioni mostrate dal quadro strumenti digitale (unico schermo presente a bordo) i comandi al volante che consentono di cambiare mappature e regolare l’intervento dei controlli elettronici. Tramite il selettore dedicato, infatti, il pilota può regolare su sette livelli l’ESC nell’inedita modalità Torque Rear (introdotta sulla nuova Audi RS 3), per affrontare in maniera graduale i sovrasterzi di potenza e divertirsi in sicurezza.

Un test tra i cordoli: quale modo migliore per scatenare l’indole corsaiola della R8 GT RWD? Il circuito di Monteblanco ha fatto emergere tutta la brutalità di erogazione del propulsore e un comportamento principalmente sovrasterzante per via dell’assetto estremo. Forse anche troppo, come spiegheremo dopo. Intendiamoci, l’auto è godibile nella maggior parte delle situazioni, anche su strada, utilizzando le modalità di guida dedicate che ne ammansiscono il carattere agendo su erogazione ed elettronica.
Ma in pista il discorso cambia. Il 10 cilindri a V aspirato da 5,2 litri sale rapido fino a 8.700 giri in una sinfonia inconfondibile, goduria per le orecchie di ogni “petrolhead” che si rispetti, facendoci quasi dimenticare la sua prossima dipartita in favore di un più silenzioso motore (sigh) elettrico. I 620 cv (50 in più della variante Performance RWD) e la generosa coppia di 565 Nm da 6.400 a 7.000 giri al minuto regalano accelerazioni mozzafiato: lo 0-100 km/h è coperto in soli 3,4 secondi, lo 0-200 in 10,1.

Merito (anche) della nuova taratura della trasmissione S Tronic a doppia frizione e 7 velocità, dai rapporti leggermente accorciati e ancora più celere nei passaggi di marcia. Dinamicamente, il “missile” di Ingolstadt supera tutte le altre versioni: le sospensioni regolabili dalle molle irrigidite rendono impercettibili i trasferimenti di carico, con avantreno dalle precisione invidiabile grazie alla nuova barra antirollio anteriore in materiale composito CFRP (alluminio e carbonio misto a poliuretano termoplastico); inoltre, l’adozione di carbonio e leghe leggere hanno consentito un risparmio di peso di 20 kg rispetto alla Performance RWD, fermano l’ago della bilancia a 1.570 kg totali.

Un plauso anche alla frenata, efficacissima anche nelle staccate più aggressive grazie ai freni carboceramici di serie. Alzando il ritmo, cosa piuttosto naturale con un’auto di questo tipo, la vettura diventa abbastanza impegnativa. Soprattutto riducendo l’intervento dei controlli elettronici (comunque meno permissivi rispetto ad altre supercar provate), la nuova R8 GT non ammette errori. Per andare forte serve “manico”.

Nonostante il differenziale autobloccante, e anche impostando la modalità Torque Rear a un livello basso (1 equivale al massimo taglio di potenza, 7 al minimo) non è affatto facile gestire la perdita di aderenza del posteriore, che tende spesso e volentieri al sovrasterzo. In parole povere: meglio non andare oltre le proprie capacità, ma godersi in sicurezza le emozioni regalate da una vettura così esclusiva. A meno che non siate piloti: in quel caso, giù il gas.
Come detto a inizio articolo, tutte le 333 unità di Audi R8 V10 GT RWD sono già state vendute (pare a meno di 30 minuti dall’apertura degli ordini) al prezzo di 269.500 euro. I futuri proprietari potranno iniziare a godersi il proprio bolide in edizione limitata (a proposito, il numero progressivo, identificativo dell’esemplare, è inciso sul rivestimento in carbonio al centro del tunnel) a partire dalla seconda metà del 2023.

 

 

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