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Bugatti Tourbillon

Semplicemente, in controtendenza. Dichiarata. Bugatti Tourbillon dà il cambio a Chiron, lo fa con un progetto che ruota intorno al motore V16 aspirato sviluppato da Cosworth, al quale sono abbinati 3 motogeneratori elettrici: due anteriori, uno posteriore.

Ibrida, grazie alla batteria da 25 kWh – installata a T su tunnel e dietro i sedili – e un’architettura a 800 volt che è una condizione necessaria per una hypercar. La garanzia, cioè, di una rapida erogazione dell’energia ai motogeneratori, ripetibile a prova di de-rating (surriscaldamento della parte elettrica, che limita le prestazioni di recupero energetico ed erogazione).

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In controtendenza, la terza hypercar Bugatti della storia moderna, avviata dalla Veyron e proseguita con Chiron, ci va per una rivendicazione dell’analogico che ha negli interni un punto focale notevolissimo. Tourbillon, il nome ripreso dal meccanismo dell’alta orologeria franco-elvetica, inventato nel 1801 è riprodotto nella strumentazione dietro al volante. Più di 600 parti, circa 700 grammi di peso, materiali come il titanio, pietre preziose (zaffiro e rubino). Così Bugatti interpreta la strumentazione, in controtendenza con il proliferare della digitalizzazione di anonimi schermi touch.

Il meccanismo di installazione del volante, con le razze dietro alla strumentazione, realizza una visuale sul quadro sempre perfetta, poiché non ostruita durante la rotazione. Qui c’è un richiamo a soluzioni del passato, di modelli della grande serie e concept car che hanno proposto soluzioni alternative di design sul volante.

Bugatti lancia frecciatine ai materiali “simil” qualcosa. L’effetto carbonio, l’effetto pelle, mascherati da ricerca della sostenibilità. Su Tourbillon i materiali sono quel che i sensi suggeriscono: pelle, carbonio, metalli pregiati.

Una divagazione sui particolari che distoglie quasi l’attenzione dai 1.800 cavalli del sistema ibrido. Cuore della prestazione. Il motore termico sviluppa 1.000 cavalli e 900 Nm, i tre motori elettrici sono, ciascuno, da 250 kW, 340 cavalli e l’apporto complessivo al sistema può arrivare a 800 cavalli. Sebbene sia ibrida, la Bugatti Tourbillon anticipa un peso inferiore a quello della Chiron W16 quadri-turbo, dichiarando una massa DIN (senza guidatore) di 1.995 kg.

Le prestazioni velocistiche restano esagerate: 380 km/h di velocità massima, 445 orari con la Speed Key (specifica chiave per rimuovere il limitatore). Da zero a cento orari scatta in meno di 2″, meno di 5″ e si è ai 200 orari, in meno di 10″ tocca i 300 km/h e dopo 25″ si è già a 400 km/h. Semmai vi fossero dubbi sull’efficacia della spinta V16 ibrida, accompagnata dal sound dei 9.000 giri/min del motore 8.3 litri. Un’unità che pesa “solo” 252 kg. Altre prestazioni, della componente elettrica, dicono di 60 km percorribili in elettrico e di un rapporto peso-potenza da 6 kW/kg per ciascun MGU (comprensivo di inverter, motore e cambio).

Bugatti ha riservato una cura aerodinamica avanzata, specialmente sulla potenza di funzionamento del diffusore. La rampa dell’estrattore inizia già dietro la cabina abitacolo e crea l’angolazione ottimale per sviluppare la deportanza necessaria e il bilanciamento con le appendici aerodinamiche superiori. Il profilo alare posteriore è mobile, si compone di parti stampate in 3D. Definisce uno stile più moderno e dinamico rispetto alla Chiron.

Spicca la calandra a ferro di cavallo più larga che in passato, i lamierati ricchi di nervature e con gli elementi al di sopra dei fari che quasi sono deviatori di flusso. Gli stilemi Bugatti sono riconoscibilissimi, come i richiami alle storiche auto del costruttore, nei primi del Novecento.

Completamente ridefinito l’assetto, che adotta sospensioni multilink anziché doppi triangoli oscillanti. I bracci sono realizzati in alluminio forgiato e pesano quasi la metà rispetto alla Chiron.

Se ne faranno solo 250 esemplari della Tourbillon chiusa, ciascuna con un prezzo a partire dai 3,8 milioni di euro. Prime consegne nel 2026.

Le dimensioni dell’ultima nata in quel di Molsheim, sotto la direzione di Mate Rimac, nuovo proprietario di Bugatti, sono di 4,67 metri in lunghezza per 2,05 di larghezza. Passo da 2,74 metri, per un’altezza di 1,19 metri.

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