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Come pulire l’abitacolo dell’auto per renderla sicura in questo periodo di COVID-19

Chi per lavoro o per necessità è costretto a usare l’automobile e magari la deve condividere con un altro membro della famiglia si pone il problema della sicurezza dell’abitacolo: come si fa a sapere che all’interno non siano stati trasportati agenti patogeni?

L’Università degli Studi di Milano studiando il virus ha notato che, le “droplets”, le micro gocce di saliva, sono il principale canale di diffusione del virus, soprattutto quelle che cadono nel raggio di un metro, un metro e ottanta al massimo. Il virus sopravvive anche quattro ore, dopo di che la carica virale crolla, resta ancora attiva per qualche giorno ma in modo meno pericoloso.

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Il rischio che si depositino all’interno di un luogo angusto come l’abitacolo è elevatissimo. Che fare? Per mettere l’auto in sicurezza, bisogna adottare delle precauzioni. Si può procedere con un accurata pulizia degli interni usando prodotti disinfettanti, ma non c’è la certezza di aver eliminato tutti i rischi. Oppure si può ricorrere a un trattamento professionale a base di ozono, l’unico riconosciuto dal ministero della Sanità e mediante una procedura affine a quella che si usa negli ospedali.

Il pericolo dei droplets: è quasi impossibile che una microgoccia di saliva aspirata dall’impianto di climatizzazione passi indenne attraverso condotti e il filtro dell’abitacolo fino a infettarlo. Molto più probabile che qualcuno la trasporti sui vestiti oppure sulle mani, depositandola a contatto con il volante o su altre parti degli interni. Oppure tossisca direttamente a bordo.

Inoltre se non potete far eseguire una sanificazione professionale, il rischio può essere ridotto pulendo accuratamente tutte le superfici interne con un panno di microfibra e un apposito prodotto igienizzante compatibile con le plastiche. Lo scopo è quello di eliminare il biofilm sul quale il virus si deposita. Se non avete il prodotto specifico potete usare le salviettine igienizzanti, ma assicuratevi che non contengano candeggina. I disinfettanti a base di polifenoli vanno altresì bene.

Dopo, ovviamente, il volante, vanno puliti tutti gli elementi che possono essere stati toccati da un altro conducente, come la plancia, tutti i tasti, le bocchette, la cintura di sicurezza e la fibbia, la leva del freno a mano ecce cc. Persino il retrovisore, che può essere stato toccato per regolarlo. E non dimenticate la maniglia interna della porta e le levette del devioluce e degli indicatori di direzione.
A proposito di parti che possono essere state toccate, anche la maniglia esterna va accuratamente ripulita. Cosi come il bordo della porta, che di solito si tocca nelle fasi di ingresso o uscita. Non stiamo cercando di farvi diventare maniaci: in questi casi, la prudenza non è mai troppa.

Pensate a come viene usata l’auto. Si è andati a fare la spesa? Si è effettuato un rifornimento? In quest’ottica, non dimenticate una bella passata sulla maniglia di apertura del portellone e sullo sportellino del bocchettone del carburante.
La pulizia con panno e disinfettante, per quanto ottima per ridurre i rischi e alla portata di tutti, non è tuttavia sicura come trattamento professionale a ozono. Come si fa? Un apposito macchinario è in grado di produrre questo gas, cha ha il pregio di essere un formidabile disinfettante in grado di entrare davvero dappertutto a bordo dell’auto. L’apparecchio in funzione viene lasciato a bordo per circa 30minuti, saturando l’ambiente e sanificando ogni cosa, plastiche e tessuti.

Dopo il trattamento, che può durare anche un’ora se si desidera sanificare tutti i condotti della climatizzazione, basta aprire le portiere le portiere e cambiare aria. L’ozono non è tossico ed è innocuo per l’ambiente. Inoltre non essendo un trattamento chimico, non restano assolutamente residui. E, al momento è l’unico sistema sicuro per sanificare davvero l’ambiente, anche l’abitacolo dell’auto.

 

 

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