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Dacia Manifesto

Punta a correre sempre forte Dacia, su due pilastri: proponendosi sempre come auto essenziale, ma di qualità, nella forma e nella sostanza. Il successo degli ultimi anni, che l’ha portata a essere il terzo Marchio in Europa per le vendite ai privati, è strabiliante.
Il futuro prossimo il Costruttore ce lo ha raccontato in una anteprima del Salone di Parigi con il concept Manifesto, una sorta di buggy-suv, che propone soluzioni, pragmatiche, ecologiche, che arriveranno sui modelli delle prossime generazioni. Il più atteso è Bigster, il Suv di 4,6 metri che sposterà il baricentro di Dacia nel Segmento C, quello chiave in Europa: sarà anche elettrificato.

Il Ceo Denis Le Vot, ribadisce la strategia. “Il nostro balzo ha un motivo chiaro, offriamo ai clienti quello che cercano, l’essenziale. Auto responsabili, ma ragionate. Comfort, contenuti di sostanza, uno stile che piace e sempre la più accessibile. Evitando ogni costo aggiuntivo, non utile ai clienti”.
Come l’offerta dei motoriuna Dacia su tre è a GPL, al momento il carburante più conveniente e garantisce un -10% di emissioni di CO2. Un successone in Italia, Polonia e Turchia, ma in crescita anche in Spagna e Francia. In futuro arriverà anche il cambio automatico abbinato alla versione bi-fuel: un accessorio che comincia a diventare essenziale.

Il cardine resta l’alto rapporto qualità/prezzo, ma Dacia punta anche su altro. Con nuovi pilastri. Essenziale e Cool, per rimanere pronta all’evoluzione della domanda. Ciò che una volta era indispensabile e ora non lo è e viceversa, come il navigatore satellitare, spesso surrogato dagli smartphone, o un climatizzatore, ormai obbligatorio.

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Robusta ed Outdoor, l’auto deve essere tuttofare. Sempre più usata nei weekend, lontano dai blocchi e dalle città. Eco-Smart, che non significaelettrica, ma efficiente. Le prossime Dacia nasceranno tutte sulla piattaforma CMF-B, che permette una buona efficienza. Jogger ad esempio pesa 300 kg in meno rispetto alle altre 7 posti, il che significa una riduzione dell’impatto ambientale.

In questo si inserisce la Manifesto, prototipo di mezzo votato all’outdoor, massima il concetto. Senza portiere, un piccolo laboratorio di soluzioni e materiali, per una minima impronta ambientale. Come la plastica Starkle, derivata dalla trasformazione dei polimeri usati, gli pneumatici air-less, la batteria estraibile o gli interni lavabili. La prossima generazione di Duster per il 20% sarà assemblata in plastica riciclata. Un altro passo in avanti.

Approfondisce i temi Xavier Martinet, senior vice president e responsabile per il marketing e le vendite di Dacia. “Il prezzo delle nostre vetture è del 15-20% inferiore rispetto alla concorrenza. Nei prossimi anni saliremo di livello in tutti i fronti, ma il nostro vantaggio a listino resterà sempre su questi numeri. Il costo di tutte le auto salirà, ma Dacia rimarrà la più competitiva. Resteremo coerenti nella nostra offerta di qualità reale a con un vantaggio netto economico all’acquisto”.

“Quello che non serve davvero, non lo mettiamo. Ogni dettaglio di ogni nostra vettura viene valutato. E solo quello che è veramente utile viene scelto: utile, quindi prezioso. Per questo puntiamo al contenere il peso per l’efficienza, o al GPL che oggi vale per il risparmio e le emissioni. Col tempo l’essenziale potrebbe cambiare. Noi saremo pronti a offrire ciò che è più vantaggioso”.

La porta elettrica resta aperte, come le altre opzioni “Con Spring meno di 20.000 euro offriamo una vettura che può fare 300 km nel ciclo urbano. A quello serve l’elettrica per essere efficiente. Abbiamo cercato di renderla il più leggera possibile. E limitarla a 125 km/h per preservare l’energia: mi sembrano sufficienti per le tangenziali o il raccordo anulare. È pensata per offrire qualità indispensabili nel suo ambito”.

 

 

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