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Ferrari, auto da sogno ed esclusiva… ma a portata di mano

guidare ferrari

Il 14 agosto 1988 si spegneva Enzo Ferrari, l’uomo dietro al mito. Ed è attraverso le sue parole che si può capire perché le auto di Maranello continuano a rappresentare un sogno per generazioni di persone, non solo italiani. Anche se oggi sono più accessibili, grazie ad alcuni servizi innovativi.

La sua vita è stata al centro di ricostruzioni documentaristiche, film, fiction e, ovviamente, libri; segno di una straordinarietà che è andata al di là del “prodotto”. Nato a Modena nel 1898 e deceduto all’età di novanta anni nell’amata Maranello, Enzo Ferrari è stato, e resta ancora, il Drake, il comandante, l’uomo dietro il mito di un’azienda che sembra non conoscere appannamento.

Per capire le ragioni del fascino della Ferrari non si può puntare solo sulla logica, perché altrimenti non si spiegherebbe in che modo il rombo di un motore o le linee di una livrea possano emozionare generazioni di persone. Perciò, bisogna andare più a fondo, alle origini del mito, attraverso le parole del fondatore stesso dell’azienda, che già sintetizzava che le sue auto fossero “espressioni di bella meccanica e, in ogni caso sono macchine che si desiderano”.

Contro il mercato. E proprio il desiderio gioca un ruolo chiave in questo caso, anche dal punto di vista pratico: le Ferrari, infatti, hanno sempre rappresentato uno dei simbolo della esclusività, andando anche contro le leggi semplici di mercato e privilegiando i numeri bassi di produzione, nonostante l’aumento della domanda. Anche oggi, seppur con cifre nettamente diverse rispetto al passato, la domanda da parte degli appassionati continua a superare l’offerta della casa di Maranello, con una produzione annua di 6600 vetture l’anno di fronte a un mercato che invece viaggia su ritmi completamente differenti (nel mondo si producono infatti circa 60 milioni di veicoli l’anno, e solo in Italia si assorbono circa 2 milioni di vetture ogni 12 mesi),

 

I rischi del fascino. Altro aspetto decisivo è quello legato al costo, che da sempre ha rappresentato un vero e proprio lusso, riservato a gente ricchissima. E dunque, nell’immaginario collettivo, la Ferrari ha conquistato il ruolo di status symbol, di oggetto venerato e quasi mitico. Ne sa qualcosa un collezionista statunitense, l’ottacinquenne Preston Henn, che possiede un garage impreziosito da vari modelli del Cavallino Rampante; il suo nome è salito alle cronache di recente perché l’arzillo anziano avrebbe voluto ampliare la sua collezione con la nuova LaFerrari Spider, versando un anticipo cospicuo al concessionario di fiducia. Tuttavia, nei giorni seguenti Henn ha ricevuto una comunicazione ufficiale da parte della Ferrari, in cui si bloccava la proceduta in quanto l’acquirente risultava “non qualificato per una LaFerrari Spider”.

Al di là delle beghe legali che sono susseguite, con il signor Henn che addirittura si è rivolto direttamente a Sergio Marchionne, questo simpatico esempio serve a sottolineare ancor di più il pizzico di “follia” che accompagna il marchio del Cavallino Rampante, e che per fortuna non sempre raggiunge questi estremi. Per i più tranquilli amanti della Rossa, comunque, farà senz’altro piacere scoprire che, nonostante l’esclusività della supercar, esiste un metodo che consente di “aggirare l’ostacolo” e vivere, almeno per un giorno, l’ebbrezza di sedersi al volante di una di queste vetture da sogno.

Occasione per tutti. Sono infatti attivi sistemi, che mettono a disposizione un ricco e prestigioso garage per offrire ai propri clienti un giro in Ferrari in pista, sui circuiti più importanti d’Italia. Seguendo le facili indicazioni riportate sul portale dell’azienda, sarà possibile selezionare l’impianto più adatto alle proprie esigenze, anche di spostamento, (qui per maggiori informazioni).

O in alternativa provate l’emozione di guidare una Bmw Gt Power, non seconda come emozioni di guida o altre emozionati auto (qui per maggiori informazioni).

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