La Czinger 21C è una hypercar americana stampata in 3D da ben 1.233 CV: ma dobbiamo andare in strada o sulla luna?

E la grande novità, ve lo diciamo subito, è che è stampato in 3D. Ampie sezioni del telaio stanno aprendo la strada a un nuovo rivoluzionario processo di produzione di auto che potrebbe cambiare tutto.

Inoltre mi sa che Konisegg sta perdendo il treno delle performance estreme. Ecco a voi alcuni numeri.
Il motore è un V8 twin-turbo da 2,9 litri sviluppato internamente che produce 937 CV con una linea rossa di 11.000 giri / min. Sarà il motore di produzione più denso di potenza del mondo, collegato a un cambio sequenziale a sette velocità.

Sull’assale anteriore sono presenti due motori elettrici alimentati da un pacco batterie al litio titanato 2kWh (più veloce da caricare e scaricare rispetto al normale ione litio) alloggiato nei davanzali e mantenuto rabboccato da un generatore del motore posteriore.

Nella vettura di lancio 2021 non omologata e orientata alla pista contribuiscono con ulteriori 237 CV per la trazione integrale e un totale di 1.174 CV. Che è già molto.

Le prestazioni dichiarate sono 0–100 km/h all’ora in 1,9 secondi, e una velocità massima di 383 km all’ora, nonostante 790 kg di carico aerodinamico a 249 km all’ora. Bisognerà attendere fino al 2022 per la versione più potente e completamente omologata, orientata alla strada e con più assistenza ibrida per un totale di 1.233 CV, anche se peserà un po’ di più a 1.250 kg. La velocità massima sale nella versione a basso carico aerodinamico fino a 431 Km all’ora.

La sua missione vera però è quella di cambiare il modo in cui le auto sono progettate e costruite attraverso la libertà della stampa 3D e un rivoluzionario processo di produzione progettato per de-materializzare e decapitalizzare tutto ,21C è semplicemente una prova di concetto.
Tutte le sezioni, in particolare le aree ad alto carico, che possono essere stampate in 3D, lo sono. Tutto, dai bracci trasversali delle sospensioni alla struttura anteriore, dal telaio del parabrezza al cruscotto, è ctrl + P in alluminio e leghe di titanio. Ove possibile, i nodi stampati sono uniti da materiali convenienti e pronti all’uso, come tubi in fibra di carbonio ed estrusi in alluminio di dimensioni standard per creare una struttura super rigida e bella. Il software che progetta i componenti stampati mette il materiale solo dove deve essere, creando forme affascinanti e organiche che scorrono come tendini e muscoli.

Quindi ci sono vantaggi in termini di rigidità, vantaggi in termini di costi in meno materie prime ed è facilmente riciclabile. Alla fine della vita di un componente stampato in 3D lo fai sciogliere, gli spari azoto e ritorna in polvere, pronto per essere nuovamente stampato. Poi ci sono i vantaggi multiuso – cose come il silenziatore di scarico, progettato dal software di Czinger per agire non solo come silenziatore ma come parte integrante della struttura del posteriore dell’auto. Si può notare anche una punta di scarico rettangolare stampata in 3D, creata in modo da poter sputare fiamme a forma di X .
Questo processo si chiama DAPS (sistema di produzione adattivo divergente) di Czinger che strappa il modello di business tradizionale della costruzione di automobili. Dividendo una fabbrica in un numero qualsiasi di “celle” completamente automatizzate di 15 x 15 m, ognuna in grado di assemblare 10.000 telai all’anno – uno ogni 20 minuti – e costare solo $ 2,5 milioni in anticipo per i robot e altro hardware.

Si avrà ancora bisogno di un laboratorio di stampa 3D a controllo climatico che sfornerà componenti sul posto e un po’ di spazio extra per l’assemblaggio finale da parte degli esseri umani, ma riduce esponenzialmente i costi di avvio per una nuova società. E poiché non ci sono utensili, la flessibilità è garantita. Se un modello non sta vendendo bene e un altro si, basta passare a quella cella per produrre la versione più popolare e soddisfare la domanda. Non è necessario sprofondare in centinaia di milioni in un gigafactory basato su vaghe previsioni, si inizia in piccolo e si ingrandisce.
Quindi Konisegg e i suoi record può stare tranquilla forse si devono preoccupare le grandi case costruttrici che possono essere “invase” sul mercato anche da piccoli imprenditori con realtà meno danarose?