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Lamborghini Temerario

È una Lamborghini stratosferica. Una super-coupé con la tecnologia ibrida della Revuelto, un design essenziale che ricorda la Countach e un motore V8 turbo hi-revs nuovo di zecca e tutto made in Italy. Ma è anche una berlinetta molto più comoda della sua antenata, spaziosa e confortevole anche per persone di altezza superiore alla media. Parliamo dell’erede della Huracán, battezzata Temerario, come da tradizione il nome di un toro, e presentata alla Monterey Car Week, in California.

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Dal punto di vita stilistico la Temerario segna un momento di rottura con le ultime supersportive Huracán e Revuelto. Si nota un ritorno alle linee più essenziali del passato; in particolare a quelle della Countach a cui la nuova Lambo è fortemente ispirata. Notare poi l’esasperazione della forma a esagono, che distingue sia le luci DRL anteriori a Led che restano sempre accese anche in modalità diurna, che dello scarico posteriore alto.

La scelta del propulsore è quella che ha condizionato il progetto. Addio al motore aspirato per via della necessità di adeguarsi alle normative di riduzione emissioni, Lamboghini per la sua nuova supercar ha sposato la tecnologia ibrida che aveva già sperimentato con la Revuelto a 12 cilindri. Però in questo caso ha voluto combinare tre esigenze molto care ai suoi clienti: raggiungere picchi di potenza elevatissimi, i più alti fra le berlinette della categoria medio-compatta (4,5 metri), un sound fragoroso e un allungo di motore molto caratteristico al salire dei giri che trasmettesse lo stesso entusiasmo di guida di cui era capace il V10 aspirato della Huracán.

Questi due ultimi obiettivi normalmente si ottengono soltanto con motori aspirati ma in Lamborghini si doveva adottare un turbo per motivi di emissioni. Così hanno scelto di realizzare un V8 sovralimentato molto compatto e tecnologico ad altissimo regime di rotazione: ben diecimila giri! È un V8 del tipo “hot V”, ovvero “a V calda” come si chiamano quei motori che alloggiano i turbocompressori al centro della V formata dalle bancate e non in basso. Esattamente come i motori turbo ibridi F.1. In questo modo si hanno condotti di alimentazione del turbo molto più corti e diretti a tutti vantaggio dell’efficienza e della performance.

Un regime di rotazione così elevato garantisce sia un sound fragoroso sia le doti di allungo tipiche degli aspirati che sono da tempo patrimonio dei V10 e V12 Lamborghini e a cui a Sant’Agata non volevano rinunciare. È la prima volta che una supersportiva stradale di serie raggiunge un regime simile. Un vero record! Con i suoi diecimila giri/min la Lambo Temerario va ben al di là di tutte le supercar rivali: la più vicina è la Ferrari 12Cilindri di pochi mesi fa, che ruota a 9.500 giri; ma quello è un motore aspirato. Nessun turbo stradale riesce ad avvicinarsi a quei regimi: il V8 turbo della Ferrari SF90 gira a 7.500 g/m come il V6 della McLaren Artura e il boxer 6 cilindri della nuova Porsche GTS T-Hybrid; solo il V6 turbo della Ferrari 296 GTB si spinge a 8.000 g/m ma comunque ben distante dai diecimila della nuova Lamborghini.

A quel regime, la Lambo Temerario sviluppa la bellezza di 800 cavalli “termici”; ma siccome l’auto è ibrida ed è dotata di un motore elettrico fra propulsore e cambio (assieme ai due motori elettrici sulle ruote anteriori come la Revuelto) la potenza complessiva diventa di 920 cavalli, con oltre 700 Nm di coppia! Lo scopo del motore elettrico coassiale al termico non è soltanto di aumentare la potenza complessiva, ma anche garantire ai bassi regimi quella spinta extra che compensi il ritardo di risposta dei turbo (che soffia 2,5 bar assoluti) e annullare il turbo-lag.

L’aspetto importante è che la Temerario, pur mantenendo la trazione integrale che ormai per Lamborghini è diventata un plus che aggiunge stabilità e sicurezza, può funzionare anche come una due ruote motrici. Perché in Lamborghini hanno introdotto per la prima volta su una propria auto il Drift mode: una speciale mappatura software che si attiva nella modalità “Sport” e trasmette gran parte della potenza alle ruote posteriori. Il Drift mode aiuta il pilota e far “partire” il posteriore e gli permette di guidare in sovrasterzo controllato in pista per garantire il massimo divertimento con le sbandate. Invece per la massima performance in pista c’è la modalità “Corsa” che consente il massimo grip e utilizza i motori elettrici all’avantreno per generare un effetto torque vectoring che aiuta a far girare la macchina nelle curve.

Con tutta questa spinta la Temerario è in grado di divorare lo scatto da 0 a 100 orari in appena 2,7 secondi, e di spingersi poi fino alla velocità massima di 343 km/h.

Ultima cosa importantissima che piacerà al Ministro Urso, fautore del made in Italy: il nuovo V8 turbo ibrido della Lamborghini Temerario è un motore squisitamente tutto italiano. Progettato e costruito in Italia con tecnologie e fornitori del nostro Paese. Diverse lavorazioni del V8 usano tecnologia di derivazione motorsport: come le bielle in titanio e le teste in alluminio. Pensate che la sofisticata ricopertura in DLC (una lega durissima) del “dito” della distribuzione fra camme e valvole (anche questa è tecnologia racing) viene eseguita in Toscana dallo stesso specialista che costruisce componenti racing della Ducati MotoGP di Bagnaia.

C’è da essere fieri del fatto che Lamborghini abbia vinto la sfida “politica” con Audi che avrebbe voluto far costruire il nuovo motore in Germania, alla Porsche, o in Ungheria dove si faceva il V8 della Urus. Invece il management si è imposto e ottenuto che il progetto della nuova Lambo fosse tutto made in Italy. Una vittoria “politica” di prestigio; la bandierina tricolore che campeggerà sulla carrozzeria della nuova Temerario non è mai stata così giustificata.

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