Manhart MH3 Touring
I freni, quelli no, vanno bene così. Carboceramici, più che sufficienti a rallentare anche la Manhart MH3 800 Touring. La “H” diventa un apostrofo sulla M3 che conosciamo, nella veste Touring esaltante per rappresentare un’offerta diversa dalla configurazione berlina eppure riuscitissima nelle proporzioni.
Ecco, non c’è solo la sigla MH3 dietro l’elaborazione. Un progetto con il marchio Manhart sul cofano e sul volante, frutto di interventi profondi. Il motore 6 cilindri 3 litri twin turbo si presta per l’installazione di bielle e pistoni forgiati. Così, l’unità S58 supporta l’incremento di prestazioni ottenuto dall’elaborazione della centralina e dall’adozione di un intercooler Wagner Racing.
Non dettaglia altro, Manhart, nel dire come sia stato possibile passare dai 510 cavalli e 650 Nm dell’S58 di serie di BMW (qui trovi i modelli sul mercato dell’usato) agli 855 cavalli e 1.090 Nm della MH3 Touring. Facile intuire come l’installazione di pistoni forgiati abbia il naturale completamento in pressioni maggiori di iniezione del carburante e ritocchi alle pressioni di sovralimentazione dei turbo. Tutto mediante il controllo dell’elettronica.
Ed è lo Stage 1, quello da 855 cavalli, superato da uno Stage 2 e Stage 3 dei quali conosciamo, al momento, solo il limite di coppia motrice: 1.300 Nm. È l’asticella massima per la quale è stato ottimizzato il cambio automatico 8 marce della M3 Touring.
Continuando con le modifiche, spazio al catalizzatore a 200 celle e alla possibilità di eliminare il filtro del particolato. Ancora, la linea di scarico Remus ha valvole attive e terminali a richiesta in carbonio o ceramica, mentre l’aspirazione è interamente in carbonio. Il sound non deluderà.
Dal propulsore all’assetto, per registrare l’adozione di sospensioni coilover H&R e la piastra di irrigidimento del sottoscocca in fibra di carbonio. I freni carboceramici, come detto, non subiscono variazioni. Notevoli, invece, i cerchi Raffa multirazze, da 20 e 21 pollici sui due assi.
Una base tecnica estremizzata, come lo è il look, grazie alle applicazioni in fibra di carbonio. Dallo splitter allo spoiler alla base del lunotto, proseguendo con i profili sui paraurti e quelli applicati dietro le ruote anteriori, nonché le minigonne. Massima la possibilità di personalizzazione estetica a bordo.
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