Pagani Imola, non bella come le sue sorelle ma velocissima ed già tutta esaurita.

Quando una Pagani sta per andare in pensione è quando arrivano i mega speciali modelli incentrati sulla pista. È successo con la Zonda, e ora è il turno di Huayra. Questo è il normale Trend della casa costruttrice di Hypercar. Fatta eccezione per questo nuovo modello ultra-Pagani, non è stato infatti nemmeno chiamato Huayra.

Benvenuti nel mondo della Pagani Imola. E se hai intenzione di chiamare il tuo nuovo modello come un circuito così formidabile, è meglio che il veicolo stesso sia estremo. Infatti 827 CV e 1250 kg di peso, che ne pensate?
Sì, è il momento di dispiacersi per chiunque abbia ordinato l’Huayra BC Roadster. È già stato superato il numero massimo di 5 esemplari nelle ordinazioni di questa belva da pista, già venduti e già pagati la bellezza di 5.000.000 di euro.

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Pagani afferma di aver migliorato i tempi del cambio paddleshift a sette velocità usando “Smart Gas” sotto pressione per “migliorare il carattere agonistico di Imola”. Nel frattempo, ci viene detto “il piacere di guidare è assicurato grazie a dumper attivi”. Presumiamo che significhino ammortizzatori attivi, ma è comunque sicuro supporre che l’auto vada come se fosse su rotaie.
Fino ad ora, la caratteristica più scandalosa dell’aerodinamica della Huayra erano le sue ali attive a scomparsa nel naso e sul ponte posteriore, ma sono state completamente – letteralmente – oscurate da un’enorme nuova ala fissa, diffusore e splitter anteriore. E quella pinna. Seaworld è incredibile. È così brutale, anche lo stesso Horacio Pagani ammette che Imola è un po’ un colpo d’occhio:
“Non possiamo dire che sia un’auto elegante. Volevamo un veicolo efficiente, e proprio come ti aspetteresti se stessi guardando una monoposto F1, questo ci ha portato a progettare un’auto con caratteristiche aerodinamiche aggiuntive”.
“Quindi, sebbene da un lato questi dettagli possano sminuire le linee e l’estetica generale del veicolo, dall’altro consentono anche di migliorare i tempi sul giro, la facilità di guida e soprattutto la sicurezza.” Ora, la sicurezza non è il parametro più sexy per un missile da strada V12 biturbo da 827 CV, ma Horacio insiste sul fatto che è una priorità assoluta. “A proposito di sicurezza, avremmo potuto ridurre l’altezza da terra in modo da aumentare l’effetto di deportanza sfruttando il fondo piatto del veicolo”.
“Ma non dimenticate, le strade pubbliche sono molto sconnesse e possono portare alla perdita di diverse centinaia di chilogrammi di carico aerodinamico in pochi istanti. Ben consapevoli di questi pericoli, abbiamo lavorato con molta attenzione sulla parte superiore e sui dettagli dell’auto. “

O, per dirla in altro modo, è una hypercar che è stata allestita su alcune stradine di campagna in Italia. Pagani infatti afferma di aver riprogettato le sospensioni per rendere l’invio di 827cv alle ruote posteriori meno di un gioco di roulette russa.

La Pagani Imola ha completato 16.000 km di test ad alta velocità sul circuito di Imola. Circa tre volte la distanza di una gara di 24 ore di Le Mans, nota orgogliosamente Pagani – il team ha persino equipaggiato l’auto con pneumatici semi-slick da gara, per sovraccaricare il telaio e le sospensioni per sopravvivere a carichi più elevati che mai normalmente viene sottoposta una auto da strada. Dalla fabbrica, ottieni un set su misura di pneumatici Pirelli, oltre a freni potenziati.
Pagani non si è preoccupato di registrare un tempo di accelerazione ufficiale o di testare la massima velocità di Imola. “Veloce”, ci aspettiamo: probabilmente non ci vorranno più di 3,0 secondi per ottenere da 0 a 100 km all’ora e la velocità massima sarà a nord di 320 km all’ora. Neanche il tempo sul giro di Imola, curiosamente. Ma comunque i 5 modelli sono tutti già venduti come detto e Pagani sta già lavorando alla sua prossima creatura.
Un segreto di questa auto? : la vernice. Apparentemente la vernice di Imola vale 5 kg di peso in meno rispetto alla ‘normale’ vernice Pagani, e ha un nome veramente poetico: Acquarello Light.

Per ora quindi rimaniamo sbigottiti della grande impresa, staremo a vedere se Horacio saprà stupirci di nuovo con il suo prossimo modello.