Polestar 2 la berlina elettrica svedese
Per chi navigava prima dell’avvento della tecnologia satellitare, la stella polare era un punto di riferimento indispensabile. Tutto sommato è anche quello che vuole essere in campo automobilistico la Polestar, fondata da Volvo e Geely per la produzione di vetture elettriche ad alte prestazioni. Nata nel 2017, ha debuttato con una coupé ibrida plug-in a due posti più due da ben 450 kW di potenza destinata al mercato cinese. La prima auto completamente elettrica è la Polestar 2, lanciata nel 2020 e pronta per essere venduta in 19 nazioni diverse, tra cui l’Italia.
Da noi le Polestar sono in vendita dal 17 di novembre ed acquistabili direttamente in rete in attesa dell’apertura in primavera, a Milano e Roma, di due specifici punti d’incontro chiamati Spaces nei quali vedere e toccare con mano le vetture. Sul sito italiano è inoltre già possibile prenotare delle prove su strada della Polestar 2, realizzata con molti materiali riciclabili nel nome della massima sostenibilità. Disponibile per prima, la 2 sarà seguita da una serie programmata sino al 2027 di modelli in arrivo. Il Suv Polestar 3 da ben 360 kW (490 cavalli) si può infatti già ordinare in vista delle consegne in programma nel quarto trimestre del 2023. Alla 3 seguiranno altre Polestar, sino alla 6, con la possibilità di scegliere tra berline, Suv, crossover e infine coupé elettriche ad alte prestazioni.
La Polestar 2 è, nel frattempo, una berlina con il tetto spiovente all’indietro che è stata sviluppata partendo dalla base della stessa piattaforma della Volvo XC40. Ha generose dimensioni e un abitacolo moderno con spazio abbondante per 4 persone. In teoria una concorrente ideale della Tesla 3, anche se in Polestar dichiarano di andare a caccia di quelli che sono attualmente proprietari di veicoli con motori tradizionali. Uno dei punti di forza è il sistema multimediale sviluppato da Android per le auto con l’integrazione ai servizi offerti da Google.
Chi acquista la vettura può contare su costanti aggiornamenti non solo del multimedia e delle sue funzioni ma anche dei dispositivi elettronici di gestione delle funzioni dinamiche della vettura. Il navigatore di Google suggerisce eventuali punti di sosta per la ricarica nel corso di un viaggio. Inoltre è prevista un’applicazione per telefoni con funzione di chiave digitale d’accesso. Un accordo con Enel X Way permette ai clienti di ricaricare presso le colonnine abilitate a un presso di 35 centesimi al kWh per 12 mesi dall’acquisto della vettura.
La Polestar 2 è in vendita a partire da 52.200 euro nella versione d’accesso a trazione anteriore con un motore da 170 kW (232 cavalli) e 330 Nm con un’autonomia dichiarata di un massimo di 474 km grazie alla batteria da 69 kWh. La prima variante sfrutta lo stesso tipo di unità motrice ma dispone di una batteria da 78 kWh in grado di aumentare sino a 542 km la distanza percorribile in elettrico.
Non manca una versione più brillante a trazione integrale grazie alla presenza di due motori, che sfrutta la stessa batteria della versione intermedia per un massimo di 482 km di autonomia. La versione più potente dispone di un pacchetto Performance con freni Brembo, ammortizzatori Ohlins, motore da 350 kW (476 cavalli) invece di 300 e 680 Nm di coppia massima al posto di 660 con prestazioni, comunque immutate, che indicano in 205 km/h la velocità massima e 4”7 il tempo in accelerazione da 0 a 100 km/h. Le altre Polestar 2 toccano i 160 orari passando da 0 a 100 all’ora in 7”4. Una prima presa di contatto con la versione da 170 kW ci ha permesso di apprezzare la silenziosità degli interni e la più che apprezzabile qualità delle finiture.
Facile anche la gestione del sistema multimediale, che dispone di un ottimo impianto audio. Su strada la vettura di lascia guidare facilmente, con la possibilità di scegliere tre gradi di leggerezza dello sterzo e due di recupero dell’energia con quello più marcato che permette di guidare spessissimo solo con l’acceleratore date decelerazioni importanti solo sollevando il piede dal pedale di destra. Buona la tenuta di strada, con un più che discreto equilibrio dell’assetto. Solo la potenza applicata all’avantreno genera qualche pallida reazione sottotiro, con ritorni dello sterzo a volte da accompagnare in uscita di curva.
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