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Renault 5 Turbo 3E

C’era una volta la Renault 5 Turbo del 1980. Qualcuno se la ricorderà bene, perché aveva un motore posteriore che occupava mezzo abitacolo e sfoggiava una carreggiata posteriore larghissima. Era il risultato di un ardito trapianto fatto dai francesi: la tecnologia della sovralimentazione (che a Renault in quegli anni fruttò il primo successo in F1) applicata all’utilitaria più simbolica del marchio francese: la R5. Una combinazione esplosiva, un vero “mostro” di cattiveria, tanto che quella Renault 5 Turbo divenne presto un’auto da corsa per i circuiti e finì anche per trionfare al Rally Monte Carlo del 1981. Poi silenziosamente uscì di scena, almeno dal mondo agonistico, bruciata dal fatto che era l’unica gruppo B da rally a trazione posteriore quando ormai gli avversari stavano imponendo nei rally la trazione integrale.

Oggi, a 45 anni di distanza, con una scelta coraggiosa, Renault ha deciso di riproporre per un selezionato gruppo di appassionati l’erede di quell’auto. Ma per essere fedeli alla propria nuova filosofia elettrica su cui è basata l’odierna famiglia Renault 5, i francesi hanno sostituito il 4 cilindri turbo 1.4 litri con un propulsore elettrico. Anzi due, montati in una posizione davvero originale e inconsueta: all’interno delle ruote posteriori! Ne è venuto fuori un “mostro” dall’aspetto aggressivo e cattivissimo e dalla potenza sbalorditiva: 540 cavalli. Tanto che Renault l’ha soprannominata la “mini-supercar”. Il nome reale completo è in realtà Renault 5 Turbo 3E, dove il numero “3” indica che è la terza generazione di Turbo dopo le due degli anni Ottanta, mentre la E sottolinea la motorizzazione elettrica.

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Il design è in linea con l’immagine di potenza di quest’auto. Sembra una R5 gonfiata ad estrogeni, con la muscolatura che straborda dalla carrozzeria. Lunga 16 cm più della R5 stradale (4,08 metri) con un passo di 2,57 metri, è però decisamente più larga per via delle carreggiate larghissime (2,03 metri) ed è alta appena 1,38 metri. Praticamente sembra acquattata per terra, pronta a scattare in avanti come un felino.

È costruita attorno alla base tecnica della R5 stradale ma essendo così potente e sportiva, utilizza componenti più estremi per gestire il triplo della potenza. Il pianale è l’AmpRSmall della R5 e della Alpine A290, con sospensioni a quadrilatero anteriori e multilink posteriori, la batteria però è di capacità maggiore (70 kWh) perché i due motori elettrici richiedono più energia. Di fatto, dell’originale Renault 5 stradale sono stati conservati soltanto quattro componenti: il parabrezza (montato però più inclinato sui montanti) e i vetri laterali, le maniglie porta, i fari posteriori e gli specchietti retrovisori. Tutto il resto è stato costruito su misura. A partire dalla carrozzeria completamente in fibra di carbonio.

L’auto ha un’architettura a 800v per sveltire i tempi di ricarica e alimentare con la massima energia i due motori posteriori; grazie agli 800v può accettare fino a 350 kW di energia in ricarica e in 15 minuti la batteria si può rifornire dal 15% all’80% della capacità. Questo sistema di ricarica veloce è stato pensato anche per scopi agonistici: poiché l’auto può avere una destinazione rivolta alle gare monomarca in pista o comunque all’utilizzo nei track day, il sistema di ricarica così veloce è stato pensato appositamente per ricariche veloci sui circuiti tra una manche di gara e l’altra.

Il design è orientato a sottolineare la cattiveria di quest’auto: ruote da 20” all’estremità della carrozzeria, un’ala posteriore larghissima, un muso con labbro deportante molto vistoso e minigonne laterali. Originale anche l’idea di camuffare la presa di ricarica elettrica con uno sportellino che sembra una presa d’aria sul lato sinistro. L’abitacolo è due posti secchi, per analogia con la Turbo da cui d riva, i sedili hanno avveniristici gusci in carbonio ma quello che sorprende è che l’interno non è prettamente racing, anzi c’è una certa cura dell’eleganza perché l’auto utilizza cruscotto e display della R5 stradale e il volante di grande diametro dell’Alpine A290.

I due motori elettrici all’interno di ciascuna delle due ruote posteriori sviluppano 200 kW di potenza ciascuno, per un totale di 540 cavalli. Ma quello che è incredibile è il valore di coppia motrice di ben 4.800 Nm: un numero così alto perché non c’è nessun rapporto di riduzione fra motore e ruote in quanto rotore e statore sono montati direttamente sulla ruota. Grazie al fatto che i motori azionano ciascuno una delle due ruote posteriori, essi possono essere fatti ruotare dal computer di bordo in modo differente per ogni ruota per generare effetto torque vectoring e favorire l’inserimento in curva dell’auto.

La Renault 5 Turbo 3E è un “mostro” da ben 540 cavalli, con potenza e coppia spaventose e un assetto orientato alla guida estrema. E come tale è pensata anche per la guida in drifting, tanto che è stata dotata di leva del freno a mano idraulica sul tunnel, come le auto da rally, per facilitare col un colpo di freno a mano in ingresso curva l’innesco della sbandata. Le prestazioni sono mostruose come la potenza: accelera da 0 a 100 km/ in meno di 3,5 secondi (come una McLaren Artura), addirittura raggiunge i 200 km/h da fermo in 9 secondi e sviluppa una velocità massima di 270 km/h. Con un peso di 1.450 kg: meno di una R5 stradale.

Per la sua elevata tecnologia è un’auto per pochi privilegiati e sarà costruita in serie limitata (1.980 esemplari, numero stabilito in omaggio all’anno di nascita della Renault 5 Turbo originale). Arriverà soltanto nel 2027 a un prezzo ancora da definire, ma degno di una supercar quale in effetti sarà.

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