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Xiaomi SU7 Ultra

Prosegue la corsa al record, per modelli che dovrebbero toccare tutt’altre corde, più intonate all’idea di efficienza dell’elettrico. Xiaomi SU7 Ultra è, allo stato attuale, un prototipo. Deriva dalla berlina SU7 che, appena presentata, ha saturato in 24 ore la capacità produttiva del primo anno in Cina. Novantamila ordini, piazzati i quali servirà attendere tra i 5 e 7 mesi per avere l’auto in garage.

La SU7 Ultra è un progetto estremo, proverà a battere il tempo della Porsche Taycan Turbo GT, il 7’07″55 scritto nell’agosto dello scorso anno. Il tentativo di record è previsto il prossimo ottobre. Confronto a ben vedere non esattamente alla pari, dichiarandosi un prototipo, l’altra già auto stradale di serie.

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Per riuscirci, annuncia un’evoluzione tecnica del powertrain con tre motogeneratori, dalla potenza di sistema fino a 1.547 cavalli.

È noto come i dati di potenza di picco, tanto più quando esageratamente elevati, siano legati a precise condizioni di utilizzo. Anzitutto, per temperatura del sistema elettrico, poi per durata dell’erogazione, nonché per la ripetibilità della stessa. Lo stress termico generato sull’architettura elettrica è, spesso, l’anticamera del d-rating e limitazione della potenza per eccesso di calore. Questo vale per tutte le soluzioni elettriche con potenze estremamente elevate in gioco.

Rispetto alla Taycan Turbo GT, Xiaomi SU7 Ultra potrà contare su oltre 400 cavalli di vantaggio e un peso dichiarato in 1.900 kg, oltre 300 kg in meno rispetto alla granturismo quattro posti tedesca.

Due mondi che, per blasone, tecnologia applicata al progetto e profilo, paiono incomparabili al di là delle potenze specifiche in gioco e la corsa al record.

Xiaomi definisce la SU7 Ultra un prototipo in questa fase, caratterizzato da carrozzeria in fibra di carbonio e un pacchetto aerodinamico in grado di produrre un carico di oltre 2.100 kg a 350 km/h. Valore del tutto teorico, contando in velocità massima il basso drag e, al contrario, in curva (non certo affrontate a 350 km/h) il carico aerodinamico.

Non mancano le soluzioni di aerodinamica attica, la gestione dei flussi è gestita da un ampissimo splitter, bilanciato dall’ala posteriore e dal lavoro del diffusore.

Lo schema a tre motogeneratori prevede l’adozione di due unità posteriori, ciascuna da 586 cavalli, con funzionamento di torque vectoring, abbinati all’unità anteriore. Le prestazioni dichiarate al momento sono di uno zero-cento km/h coperto in 1,97 secondi e in 6 secondi da 0 a 200 km/h. In 15″ “vede” i 300 orari, per poi raggiungere i 350 di velocità massima.

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